Fontanelle (1998) – Ceramolle acquatinta a tre lastre – Foglio 700 x 1000 mm. – Lastra 600 x 800 mm.

Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola,
scavata è nella mia vita
come un abisso.

Giuseppe Ungaretti


Marco Zambrelli è un artista della vita.
Ama profondamente il paesaggio lombardo che diviene soggetto prediletto delle sue opere i cui colori tenui regalano un senso di pace e una comunione con il passato che fanno riecheggiare nella mente suoni ed odori.
L’acquaforte, unita ad una tecnica applicata con rigore, gli permette di ottenere linee perfette che riproducono con realismo e grazia i dettagli del paesaggio anche se è il colore che completa questi lavori nei quali le sfumature e gli accostamenti cromatici sono ottenuti con estrema perizia.
Zambrelli non teme il colore ma lo affronta ricercando incessantemente il miracolo compositivo; quel momento in cui l’opera corrisponde alla realtà interiore e lo realizza mediante l’accostamento dei colori complementari, la combinazione dei primari e dei secondari, l’uso attento del nero e del bianco.

Lara Scandroglio

Betulle (1998) – Dittico, Ceramolle acquatinta – Foglio 730 x 1200 mm. – Lastra 600 x 1000 mm.

Ricordo una sensazione particolare che ho provato una sera estiva contemplando dal finestrino di un treno il paesaggio di immensi campi di grano. Mi ha commosso la forza della luce della sua espressione più umana, il colore. Non me la sono più dimenticata quella sensazione, ma quando ho avuto modo di osservare una delle numerose incisioni di Zambrelli dedicate ai paesaggi, la meraviglia provata mi si è riproposta più viva che mai.
Luce: dal latino “lux lucis”, viene definita come la possibilità, da parte dell’occhio, di vedere gli oggetti. Ad arricchire questa definizione, è uno dei particolari significati del termine in greco “phaos/phos”: la sua radice corrisponde a quella del verbo “phaino”, che significa “mostrare”, “rendere manifesto”.
Il termine greco “phos” non indica soltanto la luce come mezzo per vedere, ma anche la luce che emana la verità raggiunta tramite la conoscenza. È in questo senso che va intesa la luce che permea non solo i lavori di Marco, ma tutto il suo modo di pensare l’arte e la vita, il cui rapporto di interdipendenza risulta fondamentale per cogliere l’essenza di ogni suo segno sulla lastra. La luce che emanano i paesaggi è un tramite, è la conoscenza che ci accompagna verso una verità più profonda; ogni spiga, ogni papavero, ogni albero è una traccia del tentativo di Marco di raggiungere il più alto grado d’espressione del colore.
Stare in un’incisione di Marco Zambrelli è come stare in una poesia di Wordsworth.
Una non la guardi soltanto come l’altra non la leggi soltanto; ne senti i profumi dell’erba, percepisci la brezza che fa ondeggiare le fronde degli alberi, l’azzurro del cielo e il bianco delle nuvole ti abbagliano.

Luna Protasoni

La micia (2005) – Ceramolle acquatinta a quattro lastre –Foglio 1300 x 750 mm. – Lastra 900 x 600 mm.
Tempo d’estate (1988) – Ceramolle acquatinta a quattro lastre – Foglio 700 x 1000 mm. – Lastra 600 x 800 mm.
Il cancello (2003) – Ceramolle acquatinta a quattro lastre
Foglio 1000 x 700 mm. – Lastra 800 x 600 mm.
Giardino selvaggio (1998) – Ceramolle acquatinta a quattro lastre – Foglio 700 x 1000 mm. – Lastra 600 x 800 mm.
Ombre (1999) – Ceramolle acquatinta a 4 lastre – Foglio 790 x 1000 mm. – Lastra 590 x 780 mm.
La macchina del tempo – Ceramolle acquatinta a una lastra – Foglio 800 x 1280 mm. – Lastra 640 x 1180 mm.