Dai toni morbidi e pastellati inseriti nelle sue ceremolli acquatinte eccolo ritornare al pastello, in tutta la sua semplicità; quel pastello leggero e insieme incisivo che tanto ci ricorda il talco di cui, bambini, respiravamo il pulviscolo o le sottili impalpabili polveri colorate nelle ciprie d’antan.
Per dirla con Jean Clair “la grazia del pastello è di essere al tempo stesso tracciato e macchia, iscrizione e copertura, forma e colore”.
[…] Nelle ultime produzioni artistiche di Zambrelli il cielo, o meglio, quei cieli puliti che ci proteggevano durante l’infanzia quando, supini nell’erba, ammiravamo incuriositi le forme delle nuvole con cui ricreare – fantasticando – strane forme di animali, prende corpo sui pastelli “Invitation au voyage” (gli spumosi nembi che fanno pensare alle “nuvole meravigliose” scrutate dallo straniero di Baudelaire in “Spleen di Parigi”) fino al sorgere della luna sul calar della sera in “Last Night” e “Suburban moon”.
Per non dire di sereni e distesi cirri nel “Rose” che sovrastano le cime innevate. Foglie d’erba richiama fin nel titolo (“Leaves of Grass”) la poesia di W. Whitman e ci mostra fili verdi di un prato che si può indovinare brulicante di tante piccole vite nascoste.
Dal cielo allo studio sul ceruleo del vaso di fiori di Plumbago su una veranda mediterranea (forse la Sardegna) dalle terse luci in un assorto quieto meriggiare estivo.
Quasi in una corrispondenza alla Magritte, le pietre sui greti dei fiumi sembrano sfidare la legge di gravità e appaiono leggere come nuvole in “Complementary 1” e “Complementary 2”. E di converso, nuvole gravide e grevi come pietre sospese.
Barbara Majorino
Guardare verso il cielo ci spinge verso le grandi domande dell’uomo, l’universo, Dio, il tempo.
Lo spirito sensibile di Marco Zambrelli, da sempre immerso in tali riflessioni, rimane profondamente colpito dai paesaggi inglesi dipinti da John Constable nel XIX secolo, nelle cui opere il miracolo della natura viene celebrato in modo lirico.
Marco inizia a pensare intensamente alla fusione continua tra cielo e terra, tra finito ed infinito, e da qui nascono gli studi sulle nuvole, sul loro movimento, sugli effetti di luce e colore che lo accomunano all’artista romantico: equilibrio, armonia, luce, capacità di cogliere il momento sono gli ingredienti di queste opere uniche straordinariamente evocative.
Lara Scandroglio
quel bagliore finale e disperato
che arrugginisce la pianura
quando l’estremo sole si inabissa […]
Jorge Luis Borges